La figura del poeta Licata – di Calogero Parlapiano, tratto da Controvoce

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Si sono chiuse lo scorso 30 giugno le iscrizioni per partecipare alla prima edizione del Premio Nazionale di letteratura e poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”. Le iscrizioni sono giunte da tutta Italia e sono state parecchio numerose, andando oltre ogni più rosea previsione o aspettativa.

Intanto sono stati resi noti dalla segreteria dell’evento i componenti della Giuria del Premio: si tratta del prof. Giuseppe Corallino, del prof. Enzo Puleo, del giornalista e scrittore Raimondo Moncada, del giornalista ed editore Gianmarco Aulino e del critico d’arte Tanino Bonifacio.

A loro l’onere e l’onore di stabilire, una volta presa lettura delle opere partecipanti, la graduatoria finale delle 4 sezioni che costituiscono il Premio le quali sono, lo ricordiamo: poesia a tema libero in italiano; poesia a tema libero in dialetto, poesia in italiano con tema “Il Mare” e la sezione dedicata ai Racconti.

L’atto conclusivo della manifestazione, con la premiazione delle opere più meritorie e col convegno dedicato al Poeta Vincenzo Licata, si terrà il prossimo 1 agosto a partire dalle 19,30 presso l’ex Chiesa S.Margherita, sita in Piazza Carmine.

Per tutti quelli che fossero interessati ad avere ulteriori informazioni posstono mandare le loro domande all’indirizzo email: premio@vincenzolicata.it o scegliere tra i contatti elencati e presenti nel sito del premio che è www.vincenzolicata.it

L’idea e l’istituzione di un premio nazionale di letteratura e poesia da dedicare a Vincenzo Licata e contestualmente alla città di Sciacca si deve all’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca che ha avuto il beneplacito, il consenso e l’esclusiva da parte degli eredi del famoso poeta saccense, in particolare da parte del figlio, Antonello Licata. Lo stesso Antonello Licata ha fornito del materiale inedito sul padre, alcune foto d’epoca, una dettagliata e puntuale biografia e diverse chicche, tutte presenti nel sito dedicato al premio.

Il premio ha avuto e sta avendo un ottimo impatto tra gli appassionati e i cultori del genere ma anche tra tutti coloro che hanno voluto cimentarsi liberamente, per il gusto di partecipare, per il gusto di mettere su carta emozioni, sentimenti e stati d’animo nella consapevolezza che la poesia non è di chi la scrive ma è di chi la legge, di chi si ravvede in quelle parole, di chi si immedesima in istanti che accomunano, prima o poi, un po’ tutti gli essere umani. Le partecipazioni sono giunte, non solo da Sciacca, dai paesi dell’hinterland o dalla Sicilia ma un po’ da tutta Italia toccando, in un ipotetico giro nazionale, quasi tutte le principali città italiane: Roma, Milano, Genova, Ancona, Perugia, Viterbo, Trento, Trieste, Padova. Il Premio quindi risulta essere un veicolo importante e capillare di diffusione e di pubblicità del nome del poeta e del nome della nostra città di Sciacca.

Vincenzo Licata infatti non è solo una delle principali penne poetiche di Sciacca ma i suoi versi sono stati apprezzati negli anni da tutta la nostra regione, tanto che molti lo considerano il migliore poeta dialettale degli ultimi decenni. Le sue poesie ma anche le sue opere teatrali sono conosciute e amate dalla gente per la freschezza, la spontaneità, l’ironia che, tante volte, sfocia in amaro sarcasmo, la limpidezza di un animo che ha amato Sciacca, il suo mare e in particolar modo il quartiere della marina. La marina al quale il poeta è stato visceralmente legato per tutta la vita come se avesse mantenuto per sempre un cordone ombelicale speciale che lo ha legato a quel posto e al mare di Sciacca anche quando, per qualche tempo, le cose della vita lo portarono a vivere fuori dalla città natia. Riecheggiano ancora oggi i suoi versi migliori, basti pensare al lunghissimo e memorabile “Schiticchiu”, a “Vulissi turnari nicuzzu”, poesia musicata dal maestro saccense Antonio Giovanni Bono che, partendo dai versi di Licata, ha composto una superba versione strumentale per tenore, coro e orchestra, basti pensare a “C’è pirmissu”, “La vampata, “Sciacca”, “Me patri”, “Ninna nanna marinara” e a tante altre ancora.

L’artista e l’uomo Vincenzo Licata sono stati oggetto nel tempo di numerosi apprendimenti da parte di studiosi di letteratura, di cultori delle tradizioni dialettali e da amanti di ogni genere di critica poetica e anche adesso, che sono passati 13 anni dalla sua morte, la sua figura è apprezzata e amata sempre di più.

Infine l’associazione L’AltraSciacca, appoggiando quanti già se ne sono interessati negli ultimi tempi ed in particolar modo il prof Enzo Porrello, si fa promotrice di due ulteriori iniziative collegate alla figura del poeta. La prima riguarda il fatto di poter finalmente intitolare e dedicare una Via a Vincenzo Licata e, con un po’ di buona volontà politica, potrebbe essere una cosa facilmente ottenibile. La seconda è quella di poter collocare la statua di Vincenzo Licata realizzata dal Maestro Filippo Prestia e, fino ad ora, conservata in un magazzino, senza che i cittadini ne possano gustare l’elevato pregio artistico. La stessa dovrebbe essere collocata, salvo ulteriori novità, nei pressi della Capitaneria di Porto, in località Stazzone. Occorre realizzare, è chiaro, il basamento sul quale collocare la statua.

La collocazione della statua e l’intitolazione della strada, insieme al Premio che è già in itinere, sarebbero un’ottima vetrina per dare nuovo lustro alla figura di Vincenzo Licata, un uomo ed un artista che, in ogni sua singola parola poetica, ha racchiuso un po’ di Sciacca.

Un po’ di noi.

Calogero Parlapiano

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