Tieni il mio passo amore

Tieni il mio passo amore.
Ottuso vagare e sempre ritrovarsi.
Mai avrei ceduto ai tuoi sottintesi bisbigli.
Mani di sabbia si sfaldano nella ricerca.
Corro nella direzione di un vento cortese
che batte il rigore delle mie frasi,
insinua certezze,
applaude a silenzi voluti.
Parlo una lingua sconosciuta,
risuona nella stanza
e mi tormenta il volto.
Solo corro a ogni richiamo.
Batte sulla mia spalla,
il pensiero della tua assenza.

di Caterina Tripodi
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La poesia “Tieni il mio passo amore” si è classificata al primo posto della sezione delle poesie a tema libero in italiano del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, Edizione 2009, con la seguente motivazione:

Sciacca, 1 Agosto 2009

“Tieni il mio passo amore”.
Poesia emotivamente intensa che fa del suo contenuto amoroso una lirica dalle forti suggestioni espressive, tanto da evocare al lettore lo scorrere di immagini fortementi empatiche.
Attraverso una voce confidenziale e un tono intimo-colloquiale, dalla evidente cifra stilistica “montaliana”, il testo poetico è una costruzione linguistica fondata su un raffinato ritmo musicale che ne rende armoniosa la lettura.
Lo stile asciutto e affabulante ne fa un componimento poetico maturo e contemporaneo.
In particolare la lirica sembra seguire quell’assunto “eliotiano” del Correlativo Oggettivo, per cui il Poeta delega agli oggetti la rappresentazione del significato simbolico, evitando così una scrittura meramente oleografica.
Tale metodologia poetica appare incarnarsi magistralmente nei seguenti versi: ”Mani di sabbia si sfaldano nella ricerca./ Batte sulla mia spalla, il pensiero della tua assenza”.
Tieni il mio passo amore è poesia di intermittenza temporale, tempo narrativo diviso tra Memoria del vissuto felice e un Presente governato dal sentimento doloroso dell’Assenza.
Testo poetico pieno di lampi affettivi che scandiscono e descrivono la sostanzialità eterna del sentimento amoroso.
Tieni il mio passo amore è voce sussurrata e delicata che descrive l’irruzione sconvolgente del dolore nel teatro quotidiano della vita.


Tanino Bonifacio
componente della Giuria del Premio

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