Due volte primavera

Nella primavera della gioventù ti hanno catturato i cattivi
strappata dalla tua terra
smarrita nel mondo.
Minacciata e picchiata
percorri la strada della vita
dietro i fari delle auto dei potenti.
Tremi a fare quell’amore non è amore.
Il freddo il gelo avvolgono il tuo corpo nudo
i tuoi occhi splendenti conoscono solo lacrime
la tua bocca nauseata ha voglia di urlare: basta!
Non più sorrisi né giochi da bambini
lo spirito della purezza dentro un corpo stremato.
Dopo ogni tramonto ti assale la vergogna
vieni aggredita dal male
imprigionata nel tuo straziante destino
senza mai via di fuga, senza libertà.
Lo sguardo innocente
non frena chi giostra la tua esistenza
chi ti considera un oggetto tra gli oggetti
che ti crede degna di nessuno.
Attendi come una clessidra che qualcuno ti salvi
che ti svegli da un incubo
ma cosa impossibile immaginare un altro mondo
ora che hai capito com’è la vita,
quando l’odio e la violenza degli uomini
quando il terrore e le ansie inconfessabili
t’inducono a farla finita.
Piccola mia
un giorno troverai la forza di parlare senza temere
seppellirai i ricordi, e
ti sveglierai nuovamente a primavera.

di Valentina Calderaro (Cattolica Eraclea, AG)

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“Due volte primavera” si e’ classificata al secondo posto della Sezione C delle poesie in italiano con tema “La Libertà” dell’Edizione 2011 del Premio.

Valentina Calderaro (a destra) durante la premiazione

 

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