quelle incantevoli sensazioni
che ci facevano ritenere
di potere rimanere semplici
per un’intera vita.
Timori per un pallone bucato,
vetri infranti di una finestra semichiusa,
un cane feroce alle nostre spalle
e verso casa la lunga corsa folle;
l’incapacità di poter fronteggiare
l’abbandono di una persona cara
ci faceva sentire inermi,
quasi privati della nostra giovinezza.
O nostro cuore
quanto tempo dovrai vagare
prima di poter vederci
interamente maturare,
prima di potere assistere
al triste spettacolo
di osservare il cinico mondo
senza sobbalzare.
Cieli azzurri
ci donano sguardi acuti e penetranti,
ci sospingono lontani
da tutte le nostre ossessioni,
ci avvolgono in un sorriso divino
che ci conforta l’anima.
Ancora per mano
ci dovremo tenere,
una sincera unione chiediamo solamente
e siano lontani da noi
tutti gli egoismi
che solitari ci fanno vivere
sospesi e immobili.
Con forza respingiamo da noi
sorrisi ipocriti
e quel sarcasmo graffiante
che provoca soltanto
irritazione e sdegno.
Vogliamo essere
velieri liberi
nel mare immenso
delle nostre decisioni.
Occhi spalancati
su realizzati sogni,
a braccia aperte
accogliamo i giorni;
pensieri limpidi
ci accompagnino per mano
e ci spingano a lottare sereni,
con enorme entusiasmo
per le semplici cose,
inebriati da profumo di rose.
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di Giuseppe Gobati
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“Velieri liberi” ha partecipato all’edizione 2011 del Premio Letterario “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”.