La mia terra sporca

Ho visto la mia terra

stratificata da arcaiche pietre

da Miti e Dei magnificata

superba bella colta

depredata da un potere immondo

che adora di piombo

 

Ho visto la mia terra

attraversata

dal sangue giusto e puro

dolente seme di pensiero

su tracce di rovine

 

Ho visto

camminare stracca,

su ciottoli d’argilla, la libertà

barcollava lacera, livida

battuta dal peso greve della sconfitta

l’ho vista sussultare muta

ingoiare fiele, annichilita

 

Non scorgeva più neppure la speranza

che sospesa ai fili dell’illusione

cresceva lì, accanto alle radici

della spinosa mala pianta,

abbarbicata alle sacre pietre

 

Mi parve ad un certo punto

di vederla dritta sulla schiena

enunciare battaglie eroiche vittorie

Ma fu solo un attimo

poi l’ho vista piegarsi come giunco

fino a toccare la mia terra sporca

fino a mangiarne i germogli marci

l’ho vista avanzare carponi

inghiottita dall’ultimo bagliore

della fioca luce lunare

 

Ma, sui prati roridi d’Aprile,

vedo giovani raggi fitti, penetranti

spalancare il cielo blu cobalto

Il grano dorato farsi onda e seme

Vedo Il fuoco di Prometeo

illuminare le coscienze

per altra primavera, la più agognata

 

Vedo riapparire rigogliosa

La Speranza

possente sovrasta l’illusione

cammina altera, indignata

su ciottoli di pietra levigata

cerca lo spirito tra le pietre di Pantalica

 

Cerca l’anima nei segni del pensiero

offeso dileggiato occultato

per credere che sia possibile

strappare la gramigna della mala pianta

piegarsi sulla mia terra sporca

e ad uno ad uno

ripiantare i semi della libertà!

 

Francesca Albergamo

Alia (Pa)

 

La poesia “La mia terra sporca” ha partecipato all’edizione 2012 del Premio Letterario “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, classificandosi al SECONDO POSTO della sezione “Poesia in italiano con tema “Sicilia – Omaggio a Vincenzo Consolo”.

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