… E dopo, Ciccio annuncia: “Saro’ un puparo tra le marionette al Biondo”.

Dall’archivio del Corriere della Sera

Anticipazioni. L’ attore Ciccio Ingrassia, 72 anni, torna sul set in un nuovo film dove la gastronomia e’ mezzo d’elevazione spirituale.

Ciak in cucina: Ingrassia sulla Via del cibo.

Il film “La via del cibo”. “Mi manca tanto Franco Franchi, in un libro raccontero’ i nostri 40 anni insieme”. Con due giovani registi sulle orme del francese “Delicatessen”. E dopo, Ciccio annuncia: “Saro’ un puparo tra le marionette al Biondo”.

ROMA – L’ attore, 72 anni, torna sul set in un nuovo film dove la gastronomia e’ mezzo d’ elevazione spirituale TITOLO: Ciak in cucina: Ingrassia sulla Via del cibo “Mi manca tanto Franco Franchi, in un libro raccontero’ i nostri 40 anni insieme” Con due giovani registi sulle orme del francese “Delicatessen”. E dopo, Ciccio annuncia: “Saro’ un puparo tra le marionette al Biondo”. Avere la barba bianca nei panni del Cuoco Maestro del film “La via del cibo” mi diverte molto perche’ alla mia eta’ , 72 anni, si fa fatica a vincere la pigrizia e non farsi la barba ogni mattina e’ una grande soddisfazione”, scherza Ciccio Ingrassia. L’ attore si aggira con aria divertita tra i membri di una troupe giovanissima e in uno scenario decisamente inconsueto. Negli studios di fortuna sperduti nella campagna romana e generalmente usati da David Zard per le segrete prove dei concerti delle stars sono stati ricostruiti gli interni di un divertente ristorante “alternativo”, una stazione con una pensilina e un antico treno, in partenza verso un fondale blu con un grande arcobaleno. E “la volpe” del film “Le avventure di Pinocchio”, ormai senza il gatto Franco Franchi, da’ del tu a tutti i ragazzi che gli girano intorno: i due registi Eugenio Donadoni, classe 1961, e Paolo Ippolito, 1957; il suo partner nei panni dell’ apprendista cuciniere, Daniele Petruccioli, diplomato all’ Accademia d’ arte drammatica; le inventive scenografe e arredatrici Beatrice Scarpato ed Emita Frigato. “Quando ho ricevuto il copione di questa avventura gastronomica . dice Ciccio . ero completamente immerso nella prima stesura del mio libro “Quarant’ anni con Franco Franchi”, che presto sara’ pubblicato da Gremese. Ho letto la sceneggiatura e ho capito poco, ma, poi, i due registi mi hanno raccontato la loro surreale favola, citandomi il film francese che non ho visto, “Delicatessen”, e non ho esitato a diventare l’ alchimista dei cibi, l’ ultimo dei Tumuran, un’ antica setta che crede nel cibo come mezzo supremo di elevazione spirituale”. “Ho un figlio di 31 anni, Giampiero . prosegue .. Presto, a Milano al San Babila, Giampiero portera’ in scena con Fabio Ferrari ed Edy Angelillo “La bottega degli orrori”. Dico questo perche’ sono sempre disposto ad aiutare i giovani e, qualche volta, i giovani hanno aiutato me. In un periodo di malinconia, a esempio, il film “Condominio” di Felice Farina mi ha portato il David di Donatello. Una soddisfazione per uno come me, che ha lavorato tanto da solo, in coppia, con Fellini, per Pirandello, e che dalla televisione, con “core ingrato”, non viene mai chiamato, neppure come ospite. Talvolta, l’ apatia ostentata nei miei confronti mi ferisce”. “Franchi mi manca . confida lisciandosi la barba cespugliosa e candida . e, riandando ai tempi delle nostre commedie gaglioffe e divertenti, ricordo le storie di fifa e di coltelli, i nostri Don Chisciotte e Sancho Panza, “I due pompieri”, “I due deputati” (onesti, aggiungo subito, in un’ Italia che andava alla rovina con questi smascherati ladri in guanti gialli, che in televisione ridono al processo parlando di miliardi come se fossero noccioline). Le nostre commedie “basse” incassavano molto: forse hanno aiutato questo nostro cinema ormai alla deriva e nel quale credono soprattutto i ragazzi”. “Ho deciso, comunque, di reagire alla vecchiezza . prosegue nell’ attesa del ciak .. Mi aspetta un altro impegno al quale tengo molto”. Anticipa: “Al teatro Biondo di Palermo saro’ un puparo in uno spettacolo di marionette e attori tratto da un vecchio copione siciliano di Vincenzo Licata. Un vero puparo, Mimmo Cuticchio, ci aiutera’ a tessere le storie, i “cunti”, di Gano di Magonza, il traditore. E il mio personaggio cerchera’ di salvare dalle ire dei falsi spettatori della pie’ ce il pupo Gano, che veniva e viene sempre fatto a pezzi dal pubblico per il tradimento a Roncisvalle”. “Ogni tanto mi dico . riprende . che mi avvio a diventare una Paola Borboni in pantaloni e con barba bianca. La verita’ e’ che, scrivendo il libro sul caro Franco, con il quale anche i litigi sapevano di una giovinezza iniziata e consumata insieme, ho scoperto di non aver voglia di uscire di scena”.

GIOVANNA GRASSI

Pagina 31
(10 gennaio 1994) – Corriere della Sera

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