Caro Macaco

Caro Macaco
(la mia piccola gabbia)

Tu dentro
Io fuori
Ti guardo
Mi guardi
Chissà che pensi
Dicono che non pensi
Io penso di sì,
perché mi guardi in un modo…
Chi dei due
veramente è fuori?
Poco spazio per te
Tanto spazio per me
tra mille e mille tonnellate
di ferraglie che mi corrono intorno,
e di fumi dannosi, che mi fanno male…
E dentro, poi,
settanta metri quadri di stanze,
e mobili,
o otto metri quadrati d’ufficio:
non è più di quel che hai!
E problemi di soldi…
Di convivenze…
Di sopraffazioni…
Di prepotenze…
Il tuo tempo è lento
Il mio corre veloce e mi trascina
e non mi dà scampo…
Tu mangi la nocciolina
tranquillamente, e puoi pensare…
Io prenderò un panino
tra spintoni in un bar:
al massimo penserò una parolaccia…
che nemmeno dirò.
Stasera non so
che atmosfera troverò
dentro i settanta metri quadrati.
Qui tutto è uguale:
anche il mio lavoro
Qui state in pace
e vi aiutate l’un l’altro
con le pulci invadenti:
noi le metteremmo uno addosso all’altro.
Domani sarai qui
di nuovo
Domani non sarò qui:
domani anch’io
sarò nella mia piccola gabbia.

di Armando Bettozzi
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La poesia “Caro Macaco” si è classificata tra le finaliste della sezione delle poesie a tema libero in italiano del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, Edizione 2009.

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