La preghiera degli emigranti

Partimmo poveri e stanchi,
con un pezzo di cielo per mano
e tanta speranza.

Lasciammo le illusioni
al tempo e ai ricordi
e cercammo un’altra vita
tra i grattacieli e le periferie
incolte.

Incontrammo giorni nuovi
di miseria e d’umiliazione;
di nostalgia e di dolore.

E soli,
per marciapiedi affollati d’indifferenza,
trovammo il nostro domani.

Ormai figli del mondo,
partorimmo nuove generazioni,
e non più tornammo tra i vicoli ciechi
e i giardini incolti della nostra infanzia
felice
a cantare filastrocche d’amore
o a raccogliere fiori di campo.

Ma tutto lasciammo
tra i ricordi di ieri
e il domani che verrà.

di Paolo Tulelli
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La poesia “La preghiera degli emigranti” si è classificata tra le finaliste della sezione delle poesie a tema libero in italiano del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, Edizione 2009.

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