Estate a Maràgani

Ascolto il silenzio
color bianco acquerello e l’onda d’estate
rinfrescar gli asciutti granelli di sabbia
e le torride “giache” di “Maragani”

Allorquando una tempera blu oltremare
tinge d’azzurro sfumato il celeste tavolato
dall’orizzonte all’estremo lembo
fra le “giache”.

E ancora ascolto
il lento fluir del ruscello
nascosto tra i canneti
di quell’impervio e roccioso declivio.
Ed il “ceuso” che da monte
guarda la sponda del mare
e mostra quel naturale abbandono
ancor vivente.

Poi verso sera
quando una pennellata di rosso porpora
si mescola al blu oltremare
sparso fra i confini del cielo
riascolto da quella sponda ignuda
una quiete da sacre scritture.

La natura ringraziar vorrei
con canti ed armonie di violini
per il dono dei silenzi e dei colori.
Ed invocar
che l’uomo non contamini
il “ceuso”, le “giache”
e il mar di “Maragani”.

di Giuseppe Maniscalco
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La poesia “Estate a Maragani” si è classificata tra le finaliste della sezione delle poesie in italiano con tema “Il Mare” del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, Edizione 2009.

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