Il giorno prima della felicità

Anima di cielo
fatta solo sguardo,
ti porgo la grazia da succhiare,
il sapore del metallo per dormire
e forse
le nostre ombre di damasco
adombrate dal mare.
Tu che, nomade, scrivi il suono con lemmi di sole
tra l’Irlanda e il Medioevo,
dando alla melodia un nuovo suono da suonare.

Ed io, sola
con il tuo nome tra le labbra
in un evo anteriore
in incisioni di morbido buio
a guardare te ,
destinato, come Ulisse
alla brama di sognare, fuggendo via da me;
sei anima del tempo
sei anima del canto
anima fatta solo vento,
sei fronda dissipata
che tenta di negare la ferita del mio requiem.
Ma seguirò questo migrare,
seguirò questa fluire e sarà come raccontare
la mia storia ad un’Ave.
Ritaglierò la sagoma al mio nome
ricercando il destinatario della tua canzone.

Sarò, come te, senz’ombra
senza terra, senza fiato
rinnegando pudore al tormento e al peccato.
Avrò gambe di cristallo
per danzare nell’eleganza delle punte
seguirti nel profano e nell’eterno,
soffocherò il mio vivere
respirando del tuo fiato, e rinascerò senza sorte
ma vivendo
con te
il giorno prima della felicità.
_____
di Margherita Ingoglia

La poesia “Il giorno prima della felicità” si è classificata come finalista nella Sezione Poesie a tema libero in italiano del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca” – Edizione 2010

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