Padre

Di te, Padre,
ho custodito,
l’amore che mi hai dato,
i sorrisi,
che non mi hai mai negato,
la dolcezza,
che nel tuo sguardo
si poggiava sul mio cuore,
riempiendosi di te.

Di te, Padre, ho appreso la fermezza,
ma mai il rigore,
mai la negazione,
mai la durezza,
semmai un’infinita dolcezza,
un sorriso, che si apre come un fiore
e non appassisce mai.

Di te, Padre,
ricordo i tuoi passi,
leggeri nella notte,
per vegliare che il mio sonno
fosse sereno,
mi cullavi
ed io non avevo nulla di cui temere.

Da te, Padre,
ho avuto in dono la fede,
quella fiamma, che tu mi hai insegnato,
non si spegne mai
ed illumina i nostri passi,
anche quando sono incerti
sulla strada tortuosa della vita.

Per me, Padre,
nei solchi del tuo viso,
nelle mani segnate dal lavoro,
nella ruga profonda della tua fronte,
c’è la vita,
c’è l’amore,
c’è un uomo,
che non smette,
mai di amare.

_____

di Fiorenza Cavarretta

La poesia “Padre” si è classificata come finalista  nella Sezione Poesie in italiano con tema “Il Padre” del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca” – Edizione 2010.

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