Perdona padre la vita nomade
di quest’anima che hai creato.
Oggi i piedi mi portano lontano da te
e mi ritaglio un pezzo di cielo
dove posso guardare le stelle e pensarti.
Quando giungerò davanti la porta di casa
ti porterò una rosa bianca perché tu possa
ricordare il profumo e la purezza
di questo vagabondare tra la terra e il mare
tra il sacro e il profano di questa vita mia.
Come la musica di un canone inverso
come un’orchestra sinfonica
come una melodia chiamata
PADRE MIO.
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di Daniela Mortillaro
La poesia “Il perdono” si è classificata come finalista nella Sezione Poesie in italiano con tema “Il Padre” del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca” – Edizione 2010.