Il derby

Fonte: http://digilander.libero.it/gabriellasalomone/SoggettiMarini.htm

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Sabato 25 Febbraio

 

  • Ragazze, avete chiamato papà?

  • E’ nello studio guarda la partita in tv come al solito.

Scuotendo la testa Anna aveva raggiunto il marito le spiaceva il tono della figlia ma come darle torto, l’hobby del marito privava le figlie di attenzioni, di momenti di affettuosa tenerezza: un gioco, una corsa in bicicletta piccole cose che le facessero sentire amate.

  • Alfredo, siamo a tavola! Ho preparato la pizza, ti prego vieni!

  • Cenate pure… io ne mangerò una fetta qui!

Cercando di mantenersi calma gli parlò con tutta la dolcezza di cui era capace!

  • Tesoro ti rendi conto che passi la settimana al lavoro e il week-end davanti alla televisione per guardare le partite, non pensi che dovresti dedicare tempo alla famiglia, le tue figlie ti amano e vogliono sentire il calore della tua presenza.

  • Uffa! Avrò il diritto di rilassarmi! Non vado al club, non gioco a carte con gli amici…in fondo chiedo solo di vedere la tv.

Anche se il suo cuore avrebbe voluto urlare per la rabbia, strinse i pugni e continuò a parlare con pacatezza.

  • Le ragazze crescono con problemi dei quali vorrebbero parlarti, vivono esperienze che tu neanche conosci… Tra poco…

  • Zitta non ho visto il rigore!

Lei era tornata in soggiorno, delusa, amareggiata, ma aveva sorriso per allietare la cena.

  • Vi piace la pizza?

  • Si mamma è proprio buona! Hai messo i capperi che piacciono a papà

  • Carla hai fatto la ricerca su Gabriele D’Annunzio?

  • No! L’avevo fatta lo scorso anno e la prof ha detto di ricopiarla.

GOL…GOL…GOL… si sente urlare dallo studio.

  • Papà verrà a tavola, dobbiamo aspettarlo?- Aveva detto Giulia.

  • Non credo, è stressato e seguendo il campionato di calcio si rilassa.

  • Dovrei parlargli della gita, ricordi? Come farò adesso?

  • Stai tranquilla, tesoro, termina la cena e poi vai da lui! Portagli il vassoio con la pizza e la birra che ho messo in freezer.

Anna, ansiosa segue la figlia: sa cosa chiederà al padre e teme una risposta che potrebbe deluderla

  • Papà, posso parlarti?

  • Vieni piccola, oh che brava! Una birra ghiacciata mi aiuterà a mandar giù i dispiaceri che mi danno questi incompetenti!

  • Vorrei dirti che i genitori di Elena mi hanno invitato in montagna con loro. Domani mi accompagneresti?

  • Idiota di un arbitro sei cieco? Questo cretino quando dovrebbe fischiare non lo fa, hai visto?

  • No papà, non ho visto perché ti stavo parlando e vorrei mi ascoltassi!

Nella voce l’eco di lacrime trattenute.

  • Non potrò domani! C’è il derby! Come pensi che io possa perderlo?

Anna interviene:

  • Caro rifletti un momento Potresti seguire la partita per radio!

  • Per radio un derby? Assurdo!

La mamma prega Giulia di lasciarli soli un momento, cerca di parlargli.

  • Ti prego ascoltami per Giulia è importante, da giorni desidera parlartene! Ha anticipato i compiti e usato i suoi risparmi per comprare un regalino a Elena. Accontentala! Tu sai che io non potrei: l’oculista mi ha sconsigliato di guidare.

  • Non tormentarmi, sono stanco.

Adesso, nonostante tutti gli sforzi il tono si era alterato, la rabbia prendeva il sopravvento, le unghie dei pugni serrati si conficcavano nella pelle fino a farle male.

  • Siamo tutti stanchi di vederti affondato su quella poltrona.

  • Mi lasci in pace?

Carla spaventata e in lacrime comparve nella stanza, un pezzo di pizza ancora tra le mani.

  • Basta! Non litigate

Giulia aveva ascoltato ed era corsa in camera, Carla cercava l’abbraccio della mamma.

  • Vieni, Carla, andiamo a consolare Giulia

La ragazza era chiusa in camera, i suoi singhiozzi scuotevano le pareti, il padre alzava il volume per non sentire.

  • Apri la porta, piccola, voglio parlarti…Stai tranquilla, prepara il borsone domani partiremo presto. Ti accompagneremo io e Carla, che mi farà compagnia al ritorno.

La porta si era aperta Giulia abbracciava la mamma, le lacrime si asciugavano sul suo seno.

  • Grazie mamma! Sei certa di poter guidare?

  • Signorina mi consideri un rottame? Sono giovane, io.

  • Sei grande!

  • Sbrigatevi, riordino la cucina e verrò ad augurarvi la buona notte.

Anna era tornata in cucina: Un nodo le serrava la gola per la consapevolezza dello squallore in cui stava naufragando il matrimonio.

Gol… Gol…Gol…

Avrebbe voluto aprire quella porta e scaraventare i piatti contro il televisore!

Spense le luci, diede il bacio della buona notte alle bimbe e rimboccò le coperte, pervasa dal dispiacere che le dava compiere quel gesto “sola”, da sempre e ora più che mai.

DOMENICA

L’aroma del caffè si spandeva nell’aria quando Giulia scese in cucina vide la madre e corse ad abbracciarla.

  • Mamma, sei giovane e bella con questa tuta azzurra, le scarpe da tennis e i capelli raccolti nell’alta coda ti fanno somigliare a un’attrice.

Anna aveva una figura snella, l’ovale perfetto su cui spiccano grandi occhi verdi e non di rado qualche collega si era candidato a colmare la sua solitudine.

Imbottiva panini, guardando le scale con l’illusione di vedere apparire Alfredo in tuta, pronto a partire.Apparve in pigiama, gli occhi impastati di sonno in mano il giornale.

  • Oggi è una splendida giornata per me con partite alle 12, alle 15 e il derby alle 20,45. A seguire i commenti e la domenica sportiva sarò impegnato fino alle 24.

Solo queste parole senza un “buon giorno” o un bacio. Poi guardandola aggiunse:

  • Perché sei vestita così’

  • Non ricordi? Accompagno Giulia in montagna.

La luce di una pallida speranza accese lo sguardo della giovane donna: fu un attimo!

Le parole del marito spensero ogni illusione.

  • E’ Pronta la colazione? Ho una gran fame!

  • Mi hai sentito? Accompagno Giulia in montagna.

  • Hai detto qualcosa?

Si sentì pervasa da una grande stanchezza, un senso di rinuncia le fece salire le lacrime agli occhi. C’era stato un tempo in cui era stato differente?

Quasi non ricordava se avessero mai passeggiato insieme, condiviso sogni.

Vivo il ricordo di una grande solitudine.

Riaffioravano immagini di visite ginecologiche, scelta dei corredi per le bambine, sempre sola, in ogni occasione della loro vita, ormai senza emozioni.

  • Siamo pronte, mamma!- garrule come passerotti ansiosi di volare.

  • Anch’io, bambine caricate l’auto.

  • E papà?

  • In cucina, sta facendo colazione.

  • Ciao papy

  • Ciao ragazze, come mai a colazione con i giubbotti?

  • Andiamo in montagna.

  • Già … dovete capire che oggi, per il campionato, è una giornata storica, da non perdere, può succedere di tutto! Metto una bella provvista di birra nel freezer, preparo una montagna di pop-corn. Devo controllare il gruppo-elettrogeno nel caso andasse via la corrente elettrica: questo tempo non promette nulla di buono e la pioggia non è rassicurante.

  • Forse neanche per noi che dobbiamo viaggiare in auto e sai che la mamma non vede bene!

Alfredo non percepì l’amarezza contenuta nelle parole della figlia.

Anna chiusa in bagno, cercò di nascondere con il trucco tracce di lacrime impertinenti, poi prima di uscire gli scrisse poche righe.

Anche un biglietto può essere troppo quando non c’è più nulla da dire!

Mentre Carla e Giulia cantavano, la vettura s’inerpicava lenta sotto la pioggia.

I tergicristalli accompagnavano i pensieri di Anna su ciò che aveva scritto ad Alfredo:

Oggi non mi hai sentito parlare! Non è un caso perché già da molto tempo non mi ascolti. Che dirti? Raccontarti di amarezza, delusione, senso di sconfitta e solitudine? Ti lascio Alfredo! Stasera non rientrerò, andrò da mia madre.

Nell’aria nebbiosa le parole scritte si mescolavano alle voci che immaginava risuonassero in casa.

  • Forza Cavani sei er meglio.

  • A cosa pensi mamma?

  • Nulla sono attenta alla guida.

  • Che cazzo fa l’arbitro? Guarda che coglione!

  • Carla ti piacerebbe stasera al ritorno fare una sorpresa alla nonna?

  • Si mamma, ma Lei non ci aspetta!

  • Dio mio si sono rotti i tergicristalli!Non si vede nulla!Zitte camminiamo pianissimo

  • Grande Aquilani…

  • Giulia guarda nel cruscotto c’è una pezza, prova a pulire i vetri all’interno!

  • Mamma forse è meglio fermarci, non si vede nulla!

  • Ok cerchiamo uno spiazzo, voglio far riposare gli occhi, passatemi il collirio che è nella borsa.

  • Forza Del Piero! Arrivano le punizioni: è il tuo momento, datti da fare.

 

  • Mamma attenta c’è un capriolo in mezzo alla strada!

  • Non vedo nulla, mi si è appannata la vista!

Maaammaaaaa!!!

  • GOOOOLLLLL!!!!!!

 

Il Messaggero di Lunedi 27-02-201:

Un’auto diretta al Terminillo si schianta con tre persone a bordo, muoiono la madre e due figlie.

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di Cristina Nicolosi

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“Il derby” ha partecipato all’edizione 2011 del Premio Letterario “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”.

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