L’alba ti accarezza e tu, restia,
quasi ti nascondi.
Terra aspra e forte,
a chi ti ama racconti
del tuo passato, la nostalgia.
Il vento ti porta ancora,
lo scalpiccio leggero e la cantilena
dell’amico contadino,
che zappava, le tue zolle, lieto
fino a sera, senza guardare l’ora.
Al tramonto, i frutti raccoglieva
e li portava ai suoi, sereno.
Semplice e forte come te,
sull’aia poi, guardando il cielo,
il fresco si godeva.
Oggi, le vecchie case diroccate
racchiudono, gelose fra le mura,
i raggi del sole,
il chiarore della luna
e il mistero delle fate.
Da tanto ti conosco e ti benedico,
bosco di Castellaccio.
Dalla torretta,
con lo sguardo ti abbraccio
e ti proteggo dal fuoco nemico.
Mentre la volpe magrolina
insegue, passando dalla via,
conigli e speranze,
i passeri cinguettano, ed alla mia
voce rispondono felici, ogni mattina.
Che profumi e serenità mi dai
oggi, terra di Castellaccio.
Quando, a lavorare, non verrò più,
la mia voce ed il mio abbraccio
non li scordare mai.
Maria Stabile
Vita (Tp)
La poesia “Terra di Castellaccio” ha partecipato all’edizione 2013 del Premio Letterario “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, nella sezione “Poesia in lingua italiana con tema “Natura,Ambiente,Paesaggio”.