Serenata

Lasciatemi
come un tempo
ancora cullare
nel cielo astrale,
dove altalene d’argento
mi spingono
verso gli ulivi
che abbracciano
la mia casa natale

portatemi ancora
alla sorgente
a bere
con le mani a conca
l’acqua pura
delle mie montagne

e tu, padre,
intona, ti prego,
con la tua chitarra
struggente,
le note stanche
di una vecchia milonga
ed io, piccola stella di tulle,
danzerò a piedi nudi
sotto i pini
accesi di lucciole
fino a che
la mano del tempo
capovolgerà
la sfera dei sogni
e la lascerà coprire
di neve.

di Teresa Riccobono
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La poesia “Serenata” si è classificata tra le finaliste della sezione delle poesie a tema libero in italiano del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, Edizione 2009.

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