ero troppo piccolino,
mi trovavo in una pancia
in quanto un cinesino
di cui la mia mammina
si era tanto innamorata,
dopo averne approfittato
è scappato e l’ha lasciata.
E’ stato per mia mamma
un periodo molto brutto,
lei piangeva notte e giorno
mentre io ascoltavo tutto.
Sconforto, rabbia, angoscia,
rancore e delusione,
buttarono mia mamma
nella gran disperazione.
Un bambino nella pancia
soltanto al primo mese!!
Le riserve e i preconcetti
per un papà cinese!!
Gli sguardi inopportuni!!
I commenti della gente!!
L’illusione di un amore
sfumato in un bel niente!!
Le angosce e le paure
da cui mamma fu assalita
furono un grande rischio
per la mia fragile vita.
Nonostante nella pancia
io ero già un bambino!!
Vivevo come gli altri,
mi batteva il cuoricino!!
Nella pancia mi nutrivo,
nella pancia mi giravo,
nella pancia udivo tutto,
nella pancia respiravo.
Quando mamma per l’aborto
si è recata in ospedale,
io mi sono disperato,
sono stato troppo male.
Dicevo tra me e me :
sono stato concepito,
e condannato a morte
prima d’esser partorito!!
Ma quando già pensavo
che per me fosse finita,
mia mamma scappò via
salvandomi la vita.
Una grande decisione
suggeritale dal cuore,
presa nei mie confronti
come prova del suo amore.
Per tutti quanti i bimbi
che non lo potranno fare
la mia storia a tutti quanti
ho voluto raccontare
per gridare che l’aborto
praticato sulla terra,
è una strage di innocenti,
forse ancor più della guerra.
Il diritto per la vita
non può essere negato
a un bambino nella pancia
che non è nemmeno nato!!
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di Lorenzo Peritore
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“Un bambino nella pancia” ha partecipato all’edizione 2011 del Premio Letterario “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”.