Stefano Malatesta, ospite d’onore dell’Edizione 2010 del Premio

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Raimondo Moncada intervista Stefano Malatesta

Prestigioso scrittore–giornalista, è nato a Roma dove si è laureato in Scienze Politiche. Ha cominciato a viaggiare molto presto e da allora non ha mai smesso. Documentarista di animali, cronista di nera, inviato di guerra. Per il quotidiano “La Repubblica” scrive da oltre venticinque anni critiche d’arte, recensioni di libri e commenti e soprattutto racconti di viaggio sempre sulle tracce di qualcosa o di qualcuno, riprendendo una certa tradizione del recit de voyage quasi scomparsa nei giornali italiani e oggi fin troppo praticata. Oltre alle  prime guide alla natura in Italia, ha scritto L’armata Caltagirone, Il cammello battriano, Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani, Il grande mare di sabbia, Il napoletano che domò gli afghani. Dirige la collana di letteratura di viaggio «Il cammello battriano» per la casa editrice Neri Pozza. Ha vinto il Premio Albatros Palestrina, L’Este-Ferrara, il Comisso, il Settembrini regione veneta, il Premio Barzini per il miglior inviato speciale dell’anno e il Premio Chatwin.
Vive molti mesi dell’anno in Sicilia, l’identità, la cultura e l’umanità della Sicilia sono spesso gli ispiratori della sua scrittura.

Gli Organizzatori del Premio, con la seguente motivazione, hanno assegnato il

Riconoscimento “La magnifica identità siciliana”

A Stefano Malatesta,

che ha trovato nell’identità culturale e nell’umanità della Sicilia gli elementi ispiratori della sua scrittura narrativa e giornalistica.

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