Le tue mani

Le tue mani, padre,
grandi, ruvide di calce,
non stavano mai ferme,
decise davano ordini,
erano le mani,
di colui che la gente
chiamava padrone.

Le tue mani, padre,
tiepide nicchie
dove potevo
custodire i miei sogni,
invano le ho cercate
dentro i rovi dei miei pensieri,
dentro il cesto dei miei anni,
il lavoro non dava tregua,
come freccia di rondine
trapassava cuore e cielo.

Le tue mani, padre,
ora tremanti, bianche,
stringono le mie,
abbasso la luce
per carezzarle
con nenie di perle
e tu rispondi
con un canto
inaspettato,
di una dolcezza
che ripaga
mille anni d’attesa.

_____

di Teresa Riccobono

La poesia “Le tue mani” si è classificata al terzo posto nella Sezione Poesie in italiano con tema “Il Padre” del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca” – Edizione 2010.

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